lunedì 23 dicembre 2013

La disdetta alla prima scadenza per vendita dell'immobile


Il locatore può dare disdetta alla prima scadenza del contratto di locazione ad uso abitativo (dopo i primi 4 anni) purché sia presente una motivazione valida tra quelle elencate dalla legge. In questo caso bisogna ricordare che, a pena di nullità, dovrà essere inviata al conduttore una raccomandata con ricevuta di ritorno, almeno sei mesi prima della scadenza del contratto, indicante la motivazione addotta dal proprietario. E' importante sottolineare che, ai sensi della legge 431/08, Art. 3, comma 1, lettera g), è possibile disdire il contratto alla prima scadenza qualora il proprietario dell'immobile ad uso abitativo abbia intenzione di venderlo a terzi e non disponga della proprietà di altri immobili ad uso abitativo all'infuori di quello eventualmente adibito a propria abitazione. 
In questo caso la norma prevede che il conduttore abbia diritto di prelazione sull'acquisto dell'appartamento.

Qui di seguito viene offerto un esempio corretto di raccomandata da inoltrare al proprio inquilino.


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RACCOMANDATA A.R.



_____________________, lì  _______________



OGGETTO: Diniego di rinnovo del contratto di locazione dell'immobile sito in _________________,  Via ___________________ n._____, estremi catastali _________________________________, stipulato in data ________________________ e registrato all'Agenzia delle Entrate – Ufficio di _______________ il __________________ al numero _____________. (2)


                                                                      Egr Sig. (3)
                                                                       ______________________
                                                                      ______________________
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            Conformemente a quanto stabilito dall'art. 3 Legge 9 dicembre 1998, n.431, Vi comunico che non intendo ulteriormente rinnovare, alla prossima scadenza, il contratto di locazione  dell'immobile in oggetto indicato intercorrente tra noi in quanto ho intenzione di vendere l'immobile a terzi al prezzo di € ___________________ (4) (euro ___________________________________ virgola zero zero) da pagarsi mediante assegni circolari o bonifico bancario.
            Vi invito pertanto ad esercitare il diritto di prelazione con le modalità di cui agli art. 38 e 39 della legge 27 luglio 1978, n.392 e in mancanza a rilasciare libero da persone e cose (5) l'immobile sopra indicato per il giorno_______________ alle ore________ con l'avvertimento che in mancanza si procederà nella forma e nei modi stabiliti dalla legge con aggravio di spese a Vostro carico.
            Nel predetto giorno provvederò a verificare lo stato dei locali e a ritirare le chiavi dell'appartamento.
            In attesa di un cenno di conferma invio distinti saluti.

                                  
                                                                                             
                                                                                  In fede            


Note
(1) Indicare nome e cognome del proprietario e indirizzo di residenza completo
(2) Indicare l'ubicazione dell'immobile, i dati identificativi catastali (Foglio, particella e subalterni), la data in cui il contratto è stato sottoscritto,  l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate presso il quale il contratto è stato registrato, la data di registrazione ed il numero di registrazione
(3) Indicare nome e cognome dell'inquilino e indirizzo completo di residenza
(4) Il prezzo di vendita deve essere quello minimo che il proprietario desideri ottenere. Va infatti ricordato che, qualora il prezzo realizzato dovesse essere inferiore a quello proposta all'inquilino, dovrà essere inviato a quest'ultimo un nuovo invito ad esercitare il diritto di prelazione al prezzo effettivamente spuntato dal potenziale acquirente
(5) libero da cose, va indicato solo per gli immobili locati vuoti
                                                                                  

Buone Feste 2014





Un caro augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti i nostri clienti, ai lettori del nostro blog e del nostro sito web, ai professionisti che ci hanno supportato, alla pazienza dei nostri familiari che, spesso, hanno saputo perdonare la nostra assenza causata dagli appuntamenti di lavoro. Ai colleghi di un tempo ma anche agli agenti con i quali abbiamo recentemente avviato un percorso di confronto e collaborazione.

Con la speranza di uno splendido 2014 per tutti.

Tempo di bilanci ma anche di nuovi progetti



Pubblichiamo di seguito l'articolo realizzato da CheCasa! per la rivista "Immobiliare.it - CasaCome.it" edizione di Rimini e Provincia del 19 dicembre 2013

Siamo ormai giunti alla conclusione dell'anno, tempo di bilanci ma anche di nuovi progetti carichi di aspettative per il futuro. Ed è proprio con lo sguardo rivolto al futuro che vorrei condividere queste mie riflessioni.
Il 2014 si profila come un anno ricco di opportunità per il settore immobiliare. Dal 1° gennaio entrerà in vigore, salvo sorprese dell'ultima ora, la nuova tassazione sulle compravendite che determinerà, in molti casi, un risparmio significativo delle spese di rogito sia per la prima che per la seconda casa, nelle transazioni tra privati.  Anche sull'acquisto dei terreni agricoli si registrerà una corposa diminuzione della tassazione legata all'atto di cessione in favore dei soggetti che non rientrino nella categoria dei coltivatori diretti.
Sul fronte delle detrazioni, la proroga degli incentivi legati alle ristrutturazioni edilizie ed il bonus fiscale sul risparmio energetico, valevoli per tutto il 2014, a cui si affiancano ora significative agevolazioni per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, si dovrebbe registrare l'accresciuto interesse dei soggetti indirizzati all'acquisto di fabbricati da rimodernare.
In merito al settore delle nuove costruzioni, dobbiamo constatare l'attuale mancanza di un “pacchetto” di incentivi altrettanto rilevanti. La maggiore detrazione sfruttabile sull'acquisto del garage o degli appartamenti realizzati mediante ristrutturazione conservativa, sono importanti agevolazioni ma ci aspetteremmo da parte del legislatore, per l'anno che verrà, la promozione di una leva fiscale finalizzata a sostenere gli interventi di nuova edificazione, più orientati al risparmio energetico e di vitale importanza per i benefici legati all'occupazione dell'intera filiera immobiliare e dell'ampio indotto ad essa strettamente connesso. Tuttavia, negli ultimi mesi dell'anno, si è potuto constatare un certo fermento. Molti imprenditori hanno rivisto i propri piani economici, rimodulato e limato i costi legati a nuovi cantieri, riuscendo a pianificare per il 2014 tutta una serie di interventi di prossima realizzazione che permetteranno di immettere sul mercato soluzioni altamente tecnologiche con prezzi di vendita allineati a quelli di un buon usato recente.
Significative aperture provengono anche dal settore creditizio, grazie ad iniziative come quella del PlafondCasa, una provvista di due miliardi di euro messi a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti agli istituti di credito per favorire l'accesso ai mutui da parte di soggetti privati, per l'acquisto e la ristrutturazione con efficientamento energetico di immobili residenziali, o grazie ai tre miliardi messi a disposizione per l'acquisto di Obbligazioni Bancarie Garantite o altri titoli emessi a fronte di mutui residenziali, per favorire la concessione, da parte del sistema bancario, di nuovo credito alle famiglie.
Pur consapevoli  che le politiche di erogazione del credito perseguite dalle banche continueranno a favorire gli aspiranti mutuatari provvisti di una buona liquidità iniziale e di una posizione lavorativa consolidata, queste iniziative, abbinate ad una singolare e prolungata persistenza di tassi d'interesse estremamente contenuti, stabilizzata dalla recente riduzione operata dalla Banca Centrale Europea, dovrebbero rappresentare una importante sollecitazione per i tanti che ambirebbero all'acquisto della casa.
Il 2014 si profila quindi come un anno potenzialmente di svolta per la ripartenza del mercato immobiliare, se non sotto il profilo della crescita delle quotazioni, almeno in riferimento all'incremento del numero di transazioni.
Un compito non privo di rilevanza, all'interno dei nuovi scenari che si delineano, sarà naturalmente svolto anche dalle agenzie immobiliari che dovranno essere in grado di promuovere le novità utili, favorire un atteggiamento di fiducia verso il futuro, valorizzare le opportunità di risparmio, rendendo più efficienti e dinamici i servizi messi a disposizione della clientela, sviluppando un approccio più consapevole delle nuove tecnologie e comportamenti più collaborativi nei confronti dei colleghi, finalizzati alla valorizzazione ed allo sviluppo di nuovi importanti segmenti di mercato, all'abbattimento dei costi inutili, alla promozione di iniziative comuni.

Un augurio di un proficuo e stimolante 2014 a tutti i nostri lettori, clienti e colleghi.

Cosa cambia nella tassazione degli immobili dal 1° gennaio 2014



A partire dal nuovo anno la tassazione sulle transazioni immobiliari subiranno  rilevanti modifiche. Qui di seguito cercheremo di valutare la nuova situazione esaminando i principali cambiamenti introdotti.

1) Semplificazione e modificazione delle aliquote relative all'imposta di registro, ipotecaria e catastale per le compravendite IVA esenti.
La nuova normativa prevede solo due aliquote. Quella ordinaria al 9% e quella agevolata per la prima casa al 2% con la precisazione che, in entrambi i casi, l'imposta minima di registro da versare sarà comunque di € 1.000,00. Questo tipo di tassazione potrebbe risultare leggermente penalizzante solo per le compravendite di immobili il cui valore catastale per la prima casa risulti inferiore a € 35.000,00 euro e per gli altri immobili a € 10.000,00 euro.

L'introduzione delle nuove aliquote comporta però anche altre conseguenze significative tra le quali spicca per rilevanza l'abolizione di tutte le agevolazioni non direttamente legate all'acquisto dell'abitazione principale. Così, ad esempio, al 9% risulteranno tassate le compravendite dei terreni edificabili inseriti all'interno di piani particolareggiati, finora soggetti all'imposta dell'1% nel caso in cui le opere di edificazione fossero terminate entro 5 anni dall'acquisto.
Anche per l'acquisto dei terreni agricoli assistiamo a variazioni significative. Da una parte l'aliquota al 9% sostituisce l'imposta fissa di registro di € 168,00 prevista per i coltivatori diretti con un aggravio notevole dell'imposizione. Dall'altra parte per gli acquirenti non coltivatori l'aliquota al 9% rappresenterà una notevole riduzione di tassazione rispetto all'attuale 15% (IMPORTANTE: la legge di stabilità ha in parte modificato il trattamento fiscale riservato alla compravendita di terreni agricoli, reintroducendo le agevolazioni previste per i coltivatori diretti all'1% ed innalzando l'aliquota per gli acquirenti non coltivatori al 12%).
Così pure al 9% viene stabilita la tassazione per gli immobili di interesse storico precedentemente tassati al 3%.
Anche sul fronte delle imposte ipotecaria e catastale dal 1° gennaio 2014 verranno introdotti importanti cambiamenti. Dette imposte, attualmente fisse ad € 168,00 l'una per gli acquisti della prima casa e rispettivamente del 2% e del 1% per gli altri acquisti immobiliari, saranno applicate indistintamente con imposizione fissa pari ad € 50,00 per ciascuna imposta.

2) Modificazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale per le compravendite soggette ad IVA
Sono, in prevalenza, le transazioni di unità abitative cedute da ditta costruttrice e di immobili strumentali.
Sino alla fine del 2013 acquistando un immobile da costruttore venivano versate 3 imposte fisse di €168,00 ciascuna, a prescindere dall'applicazione dell'aliquota IVA ridotta al 10% o agevolata al 4%. A partire dal 1° gennaio 2014 le tre imposte risulteranno di € 200,00 ciascuna.
Va rilevato che l'imposta di registro  fissa di €168,00 viene aumentata ad € 200,00 in tutti i casi e quindi, a titolo esemplificativo, per la registrazione dei preliminari di compravendita, per l'accettazione tacita di eredità, per la registrazione dei contratti di comodato.

3) Esenzione dall'imposta di bollo
Gli atti di trasferimento immobiliari a titolo oneroso che verranno assoggettati all'imposta di registro proporzionale del 2% o del 9% e tutti gli atti e le formalità direttamente conseguenti posti in essere per effettuare gli adempimenti presso il catasto ed i registri immobiliari, dal 1° gennaio 2014 saranno esenti dall'imposta di bollo con un risparmio complessivo sulle spese di rogito che dovrebbe corrispondere a circa € 230,00.

4) Individuazione degli immobili di lusso
Con l'entrata in vigore della nuova tassazione immobiliare, dal 1° gennaio 2014 al fine di determinare se un immobile debba rientrare tra quelli considerati di “lusso” non sarà più necessario verificare le caratteristiche intrinseche del bene (la presenza della piscina, la grandezza dell'appartamento o del parco pertinenziale... ) ma ci si dovrà riferire esclusivamente alla categoria catastale di appartenenza, potendosi di conseguenza considerare immobili di “lusso” quelli rientranti nelle categorie A1, A8 ed A9

5) Proroga degli detrazioni sulle ristrutturazioni e bonus fiscale per il risparmio energetico
Varata anche la proroga del bonus fiscale per le ristrutturazioni al 50% (contro il 36%) sino al 31 dicembre del 2014per un importo massimo di € 96.000,00 (contro € 48.000,00 ) e del bonus fiscale per il risparmio energetico con l'applicazione, in sostituzione della detrazione al 55%  di una maggiore detrazione al 65% sino al 31 dicembre 2014. In aggiunta a queste agevolazioni è stata introdotta una detrazione del 50% anche per l'acquisto dei mobili fissi e dei grandi elettrodomestici, abbinati alla ristrutturazione dell'immobile, su un importo massimo di spesa pari ad € 10.000,00 con scadenza, anche in questo caso, al 31 dicembre 2014.

lunedì 8 luglio 2013

Marche da bollo: rincari a partire dal 26 giugno 2013



Al fine di reperire le risorse per la ricostruzione delle aree terremotate, è stato introdotto il nuovo aumento delle imposte di bollo. La marca da 14,62 euro sale quindi a 16,00 euro mentre la marca da 1,81 euro sale a 2,00 euro con un aumento medio di circa il 10%. L'innalzamento dell'imposta di bollo in campo immobiliare accrescerà, seppure di pochi euro, le spese di registrazione dei compromessi, dei contratti di locazione e delle stipule notarili di acquisto e di mutuo.

sabato 15 giugno 2013

Agenti immobiliari al Cinema! 3


In "Americani" Alec Baldwin, deve motivare un gruppo di agenti immobiliari un po' spompati e decide di farlo con una certa durezza. Questo film ci propone un approccio forse un po' distante dai ritmi più mediterranei della nostra penisola e decisamente indigesto, mostrandoci contraddizioni ed eccessi di un sistema fin troppo votato al successo.

venerdì 14 giugno 2013

Agenti immobiliari al cinema! 2

 
Annette Bening, candidata all'oscar per la sua interpretazione in America Beauty, ci mostra le frustrazioni legate a questa professione con quel tono tragicomico che percorre tutto il film.

Agenti Immobiliari al cinema!

Carlo Verdone ci mostra, con grande simpatia, l'immagine dell'agente immobiliare così come non dovrebbe essere, rilevando, nella sua rappresentazione, alcuni degli atteggiamenti patologici della professione.
Un approccio umoristico che solleva però diversi spunti di riflessione. Non trovate? 

L'accollo del mutuo

L'accolo è regolato dall'art. 1273 del c.c. e viene considerato un contratto a favore di terzi.
I contraenti sono cioè il nuovo debitore ed il vecchio debitore (acquirente e venditore), il terzo è il creditore (la banca, la finanziaria... ).
il creditore può decidere di "aderire" all'accollo liberando il vecchio debitore o di non aderire
ed in questo caso il vecchio debitore non verrà liberato.
Si parla per questo di accollo liberatorio (che libera il vecchio debitore) e di accollo cumulativo (che non libera il vecchio debitore).
l'accollo cumulativo viene direttamente inserito nell'atto di acquisto/permuta dal notaio. A seconda delle prescrizioni contenute sul contratto di mutuo il notaio o le parti dovranno darne comunicazione all'istituto mutuante entro un determinato lasso di tempo.
per la liberatoria è invece necessaria l'istrutturia di una vera e propria pratica che, a seconda della banca, potrebbe richiedere anche  svariate settimane di lavorazione.
Rispetto all'apertura di un nuovo mutuo l'accollo può comportare alcuni vantaggi:
1) Risparmio delle spese notarili dell'atto di mutuo, istruttoria, perizia, imposta sostitutiva.
2) Spread spesso più convenienti di quelli attuali (fino a 5/6 anni fa sul variabile erano reperibili spread inferiori all' 1,5% mentre attulamente in media si attestato tra il 2,5% ed il 3,5%).
Le banche spesso rifiutano l'accollo liberatorio anche in presenza di opportune garanzie o lo accettano solo a patto di porre mano alle condizioni originarie. Anche in questo secondo caso potrebbe comunque essere interessante valutare l'operazione.

L'accrescimento dell'usufrutto

Quando una coppia di coniugi anziani dispone del diritto di usufrutto e uno dei due viene a mancare non è detto che il nudo proprietario divenga automaticamente pieno proprietario sul 50% dell'immobile.
Bisogna infatti verificare se il diritto di usufrutto sia congiunto con reciproco diritto di accrescimento a favore del più longevo dei coniugi. In questo caso, e solo in questo caso, alla morte di uno dei due, il superstite diventa usufruttuario sull'intero con obbligo di assolvere integralmente al pagamento dell'imu ma anche il diritto di non dover rendere conto al nudo proprietario nè per l'uso personale del bene, nè in caso di sua locazione.

Distacco dall'impianto centralizzato di riscaldamento

Con al recente riforma del condominio, se nel regolamento  non risulta espressamente presente il divieto al distacco dall'impianto centralizzato,  la rinuncia all'uso del riscaldamento comune non è di regola subordinata ad una autorizzazione da parte dell'assemblea, chiamata semmai a valutare unicamente la sussistenza dei presupposti legittimanti il distacco, ovvero che dal distacco non derivino nè un aggravio di spese per coloro che continuano ad usufruire del riscaldamento centralizzato, nè un danno alla funzionalità dell'impianto o uno squilibrio termico atto a pregiudicare l'erogazione del servizio. L'onere della prova incombe esclusivamente su colui che intende distaccarsi.

Colui che opera il distacco resta comunque obbligato a concorrere alle spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la conservazione e messa a norma, non partecipa invece alle spese di consumo o di esercizio ma questa esclusione non è necessariamente totale, proprio a causa delle eventuali dispersioni termiche e degli eventuali maggiori oneri derivanti agli altri condomini a causa del distacco.

sabato 9 febbraio 2013

Proposta di riforma del fisco immobiliare

Negli ultimi 2 anni abbiamo assistito ad una profonda riforma della tassazione immobiliare con l'introduzione della Cedolare Secca e della nuova IMU.
Qualunque possa essere la valutazione politica sulle nuove imposizioni, l'analisi sui dati ci consente di affermare che, per i grandi patrimoni, l'applicazione del nuovo regime potrebbe addirittura permettere un risparmio economico.
Un esempio può chiarire facilmente questa affermazione.
Il proprietario, posizionato nello scaglione IRPEF del 38%, di 10 appartamenti a reddito, con rendita catastale di 900,00 euro ciascuno e canone di locazione percepito di circa 600,00 euro mensili, rispetto ad un paio di anni fa si troverà a dover versare di IMU, massimo € 16.027,00 contro i precedenti € 6.615,00 ma avrà una tassazione sui canoni percepiti di € 15.120,00 contro i € 25.200,00 precedenti alla cedolare secca, con un saldo positivo di € 668,00 all'anno che, nella realtà, può agevolmente crescere laddove i comuni abbiano stabilito delle aliquote IMU inferiori a quella massima, per le abitazioni locate (nella provincia di Rimini in circa il 60% dei casi).

Chi invece ha dovuto sobbarcarsi l'inasprimento della pressione fiscale sono gli appartenenti al ceto medio, proprietari unicamente di una casa od, eventualmente, di un ulteriore immobile. E' innegabile infatti che la cedolare secca permetta minimi benefici fiscali a quanti rientrino nel secondo scaglione di imposizione IRPEF (27%) e decidano di locare un immobile a disposizione mentre l'IMU sulla prima casa ha incrementato il carico fiscale di quanti, fino al 2012 erano dispensati dal pagamento.

Lasciando alla politica il compito di valutare le possibili coperture, di seguito segnaliamo quei provvedimenti che, secondo chi scrive, potrebbero offrire benefici ai cittadini ed allo stesso tempo dare un impulso al settore immobiliare profondamente colpito dall'attuale crisi economica.

IMU
L'IMU sull'abitazione principale non è di per sé ingiusta per quanti dispongano di un numero consistente di immobili, mentre assai spesso rappresenta un impegno gravoso per chi di case ne possegga solo una. Basterebbe quindi esentare completamente i proprietari di un'unica abitazione per cercare di ottenere una maggiore equità.
Sarebbe altresì corretto rivedere la questione delle pertinenze. Oggi chi possiede un piccolo appartamento come abitazione principale con un garage singolo ed un posto auto, dovrà pagare per il posto auto come seconda casa, a differenza magari del proprietario di una villetta monofamiliare con un ampio giardino nel quale poter parcheggiare. Questo accade perché la legge stabilisce che le pertinenze possano essere assimilate fiscalmente all'abitazione principale per un massimo di una per ogni categoria catastale c2, c6 e c7. Poiché il posto auto ed il garage apparterrebbero alla medesima categoria catastale, una delle due pertinenze non potrebbe usufruire di nessuna agevolazione. Sarebbe molto più corretto stabilire un limite alle 3 pertinenze, prescindendo dalla destinazione catastale, sia per l'imposizione dell'IMU ma anche per il conteggio delle imposte d'intestazione.

AGEVOLAZIONI PRIMA CASA ED ABITAZIONE PRINCIPALE
L'acquirente della prima casa ha attualmente a disposizione le seguenti agevolazioni:
  • imposta sostitutiva per il mutuo 0,25% contro il 2%
  • Iva al 4% o l'imposta di registro al 3% contro il 10%
  • le detrazioni sugli interessi passivi e le spese del mutuo 19% sul tetto massimo di € 4.000,00 euro annui
  • la detrazione dell'agenzia immobiliare al 19% sul tetto massimo di € 1.000,00

Si potrebbe fare qualcosa di più. Ad esempio sulle detrazioni degli interessi passivi del mutuo che gravano enormemente su quei giovani che, per la loro età, abbiano la possibilità oltre che la necessità di allungare oltremodo la durata del finanziamento. Sui mutui a 30 anni infatti, con l'ammortamento alla francese che è quello ricorrente e che consiste nel pagare prima prevalentemente gli interessi e poi il capitale, già un finanziamento di 130.000,00 euro prevede lo sforamento del tetto dei 4.000,00 di poche centinaia di euro all'anno per i mutui variabili, di qualche migliaia di euro per quelli a tasso fisso.
Una proposta interessante potrebbe essere quella di innalzare il tetto massimo degli interessi detraibili ad € 6.000,00 per i giovani che decidano di comprare casa con età inferiore a 35 anni.
Un'altra proposta interessante sarebbe quella di creare una detrazione a parte per le spese sostenute in funzione dell'accensione di un mutuo. Attualmente queste spese, finendo nel calderone della detrazione che comprende anche gli interessi passivi, possono essere detratte solo quando il mutuo venga sottoscritto sul finire dell'anno in quanto l' esiguo ammontare degli interessi calcolati al 31 dicembre permetterebbe di incorporare nei 4.000,00 euro attuali anche le spese per l'apertura del mutuo. Questo risulta di fatto quasi impossibile aprendo il finanziamento ad inizio anno per via del montante interessi che già da solo potrebbe integralmente raggiungere il tetto massimo a cui la detrazione è ancorata. Sarebbe quindi opportuno creare una detrazione del 19% con un tetto massimo di € 2.000,00 per le spese di mutuo scorporata da quella per gli interessi passivi.
Anche la detrazione per l'agenzia immobiliare risulta quasi ridicola. Su un valore medio di 150.000,00 euro, le agenzie percepiscono da € 3.000,00 a € 4.500,00 oltre l'IVA che, al 21%, incide per € 630,00 sulla fattura da 3.000,00 e € 945,00 su quella da 4.500,00. Potrebbe essere appropriato estendere l'IVA agevolata al 4% sulla fattura dell'agenzia immobiliare per l'acquisto della prima casa, eliminando la detrazione e sempre che l'acquirente dichiari sul compromesso registrato l'impegno a rogitare l'immobile con le agevolazioni della prima casa.

Sulle nuove costruzione, che sono soggette ad un'imposizione maggiore di quella prevista per gli acquisti da privato (ricordiamo che la base imponibile per l'imposta di registro sull'acquisto della prima casa si determina moltiplicando la rendita catastale per 115,5 , quindi mediamente inferiore di oltre il 50% al valore venale del bene che costituisce invece la base imponibile per l'IVA del costruttore), un'iniziativa importante e già in passato promossa potrebbe essere quella di stabilire una detrazione nell'ordine di 5.000,00 euro da spalmare in 10 anni per le abitazioni acquistate con le agevolazioni prima casa purché rientrino nella Classe Energetica A+, A o B. Si otterrebbe così anche un incentivo per l'edilizia più sensibile al tema dell'ecologia.

Un'ultima iniziativa potrebbe essere quella di istituire un fondo in grado di garantire l'erogazione di mutui prima casa alle giovani famiglie che non dispongano di contratti lavorativi a tempo indeterminato.

Tra le tante promesse di destra e sinistra, queste iniziative potrebbero apparire di assoluta fattibilità... tra le tante promesse.